#WIDG : E' GIUSTO STRONCARE PROGRAMMI PER I LORO ASCOLTI?


Oggi torniamo a parlare di Widg, iniziativa promossa da alcuni blog televisivi che in questa settimana cercano di riflettere sull'utilizzo dell'Auditel e sulla qualità dei programmi, quello che oggi ci chiediamo noi è qualora  l'Auditel non esistesse, quali programmi andrebbero in onda?

Flop, chiuso, ascolti record ed ascolti minimi, quante volte abbiamo sentito usare questi termini da persone che conoscono il mondo della televisione e persone che sanno a malapena cosa sia un telecomando? Ma quanto è importante l'Auditel nella nostra televisione? Troppo? Poco? Non abbastanza?

Paolo Bonolis
Anche in questa stagione televisiva moltissime trasmissioni sono state vittima della mannaia dell'Auditel, ascolti troppo bassi per una prima serata, ascolti non sufficienti per i livelli della rete, ascolti non idonei con le aspettative, esempi potrebbero essere "Star Academy", "Il Senso della Vita" di Paolo Bonolis, "Uman Take Control" e "Ciak si canta", ma la colpa di chi è stata? Dei conduttori?

Quando si tratta di reality si da sempre la colpa al format o ai conduttori come per "Star Academy" o "Uman Take Control", il primo vide accusato Francesco Facchinetti e la pessima organizzazione della trasmissione, il secondo invece il format e i concorrenti scelti, tutti provenienti da reality.onto a una certa tipologia di programmi.

Barbara D'Urso (54 ani)
Mentre quando si parla della chiusura anticipata di programmi condotti da volti apprezzati dalla maggior parte del pubblico italiano allora è più difficile dire "Flop" e così forse ha chiuso perchè si era stancato il conduttore o forse perchè c'erano problemi interni o forse semplicemente perchè era quello il numero di puntate previste, no! Non è così, "Il Senso della Vita" ha chiuso semplicemente perchè gli ascolti vacillavano tra il 12% e il 14%, bassissimo per la prima serata di Canale 5, ma allora perchè quando è stato chiuso "Stasera che Sera" di Barbara D'Urso si è parlato di flop? Faceva gli stessi ascolti, con picchi forse anche leggermente più alti.

Molto probabilmente tutto ciò è dovuto al fatto che è molto più facile parlar male di un programma con una conduttrice spesso criticata (Barbara D'Urso) ma è più difficile dire che Paolo Bonolis fa flop oppure Bruno Vespa e Pippo Baudo con "Centocinquanta" su Rai Uno.
Pippo Baudo (75 anni)

Spesso si accusa anche la poca sperimentazione della televisione italiana, eppure "Uman Take Control" era un programma veramente innovativo, forse a questo punto anche troppo per la nostra tv.

Bruno Vespa (67 anni)
E allora in tutto questo cosa c'entra l'Auditel? C'entra perchè è per colpa o per fortuna sua che molti programmi chiudono, ma è giusto? Molto probabilmente no, perchè forse programmi che nelle prime puntata partono con un 15% potrebbero anche arrivare ad un 30%, chi lo proibisce? Non sarebbe forse più giusto mandare in onda un programma nonostante gli ascolti che ottiene? 

Ovviamente la risposta più facile è "se non fanno ascolti non hanno entrate pubblicitarie", allora non converrebbe trovare un accordo più "pacifico" che possa far continuare programmi che non partono subito con il botto?

Tante domande e poche risposte, ma una risposta c'è "se gli ascolti sono bassi il programma chiude".

E voi che ne pensate? Ritenete giusto valutare i programmi quasi esclusivamente per gli ascolti che fanno?


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