Alcuni giorni fa ho
parlato di Io e le mie ossessioni (qui la recensione), il programma in onda nella tarda serata di Real Time che
mostra persone alle prese con le più svariate manie, dal farsi crescere capelli
chilometrici a mangiare ceneri di una persona, dall’ingurgitare ogni oggetto di
plastica che si trovi in casa a rifarsi il seno fino ad un’undicesima (e non
era ancora contenta!).
Oggi il nostro tema di
discussione è Sepolti in Casa,
trasmissione sempre di Real Time che mostra come shock infantili, periodi di
depressione o gravi lutti familiari abbiano portato individui a riempire
totalmente le loro case con immondizia.
Sepolti in Casa indaga
sulle vite di queste persone concentrandosi sul passato per comprendere quale
sia stata la causa scatenante di tale disagio
e perché nessun componente familiare sia riuscito ad aiutarli.
Il programma potrebbe
essere definito come un docu-show, un genere a metà tra il documentario, realtà
e immagini che raccontano la vera natura di alcune persone, e ovviamente show,
è pur sempre di televisione che stiamo parlando.
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Rebecca Beaton |
La peculiarità di Sepolti in Casa è l’assenza di
indagini morbose e speculative sulla vita dei sfortunati protagonisti, la
telecamera filma senza emettere giudizi ma lasciando al telespettatore la
possibilità di farlo.
A sostegno di tale tesi
c’è la presenza fissa di psicologi che invece di intervistare le persone con
macchine della verità o attaccarli urlando per poter così assurgere a portatori
della verità, come insomma accade in Italia, cercano di comprendere i disagi
personali e di offrire un percorso di cura e guarigione.
A spuntare tra tutti gli
psicologi è Rebecca Beaton, l’affascinante psicologa bionda che mostra sempre
una grande forza d’animo nell’aiutare le persone anche quando quest’ultime sono scontrose e violente.
Sepolti in Casa è veramente un bel programma, una trasmissione che porta lo spettatore a conoscere
storie particolari di persone “inizialmente comuni”, dal padre di famiglia
abbandonato e caduto in depressione alla vedova impazzita dopo la morte del
marito, storia che si intrecciano e che potrebbero sembrare simili ma che
invece nella profondità nascondono qualcosa di più.
I due episodi più belli e che più mi hanno colpito sono stati quello riguardante la storia di una bellissima e famosissima modella
che a causa della fine della sua carriera è caduta in vortice di depressione
senza fine e quella di una famiglia in cui il
padre insicuro per risollevare il matrimonio vacillante costringe la moglie a
pratiche sessuali con l’amante, il tutto a conoscenza del figlio.
Storie particolari, magari
uniche e talvolta addirittura toccanti, storie che non servono a giudicare
moralmente queste persone ma solo a porli dentro un frame per capirne poi le
ragioni della loro “pazzia”.
Ancora una volta Real Time mostra di essere al
passo con i tempi e forse addirittura avanti, lascia a casa toni trash per far
spazio alla verità e all’emotività pura, quella che più colpisce quando non
artefatta da una telecamera “morbosamente ossessionata dalle storie altrui”.
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